Corna di Caspai – Prealpi Bresciane

domenica 7 aprile

DOVE ANDIAMO, AMBIENTE E STORIA:

Una catena di origine dolomitica si erge sopra il paese di Lodrino che deriva da sedimenti di origine marina depositatisi sul fondo dell’oceano circa 200 milioni di anni fa. Da Est a Ovest troviamo le Tre Corna di Savallo, il monte palo col Rifugio Nasego e le guglie rocciose della Corna di Caspai e del monte inferni.

La ferrata caspai è una ferrata impegnativa che si sviluppa sopra il paese di lodrino in provincia di brescia. La ferrata è generalmente esposta, ricca di traversi e non deve essere sottovalutata. L’ultima parte del percorso si presenta difficile con alcuni tratti strapiombanti, camini e traversi che tendono a stancare molto ed elevano il livello di difficoltà in quel tratto a estremamente difficile.

PROGRAMMA DELL’ESCURSIONE:

dal paese di lodrino, per la ferrata caspai dalla località pineta si raggiunge l ́attacco in 30’ attraverso un bel sent l ́attacco della ferrata si presenta verticale ma su roccia bella compatta e ricca di appigli: il cavo ben teso e i cambi frequenti garantiscono una progressione sicura e anche i punti apparentemente più ostici si superano con facilità facendo trazione sul cavo.
Dopo i primi metri verticali, inizia una lunga sezione di ferrata praticamente sempre orizzontale, alternando traversi esposti e sali scendi, permettono di gustarsi ottimi panorami.
A metà ferrata circa si affronta una sorta di crepaccio roccioso molto suggestivo e la ferrata ritorna a prendere quota attraverso facili placchette; terminata questa parte si ricomincia con dei traversi parecchio strapiombanti ma ottimi come soggetti fotografici finché si arriva a un bivio: a sx in piano si prosegue verso la cima attraverso un facile sentiero attrezzato.
A dx invece ha inizio il tratto più impegnativo della ferrata: con quattro pareti consecutive infatti si affronta un salto di almeno 150 m.
Si parte in verticale guadagnando la base di una placca segue un tratto diagonale verso dx e si riparte verticali per uscire su una cengia.
Il secondo salto anch’esso verticale le difficoltà sono inferiori al precedente per maggiori appoggi naturali per i piedi.
Il terzo salto inizia con un traverso aggira uno spigolo e prosegue in verticale, un breve traverso ci porta poi all’interno di un diedro ricco di pioli.
Il quarto salto non presenta particolari difficoltà, la croce di vetta è ben visibile e si raggiunge in poco tempo (ore 3) discesa lungo la cresta che porta al passo della cavada ……………..

Organizzatori:

  • ROBERTO BEGHELLI, cell. 347 055 5391
  • DIMITRI COLAUTTI, cell. 366 209 2684
ISCRIZIONI