Sia noto a chi spetta. Oggi, 12 del mese di marzo milleottocentosettantacinque, alle ore otto pomeridiane, in Verona, … E’ con quest’austera forma che, 140 anni fa, si dava inizio a un’attività sportivo-culturale non ancora ben conosciuta: di sicuro piena di remore e d’incognite. Una formula che sa di proclama e che oggi fa forse sorridere, ma denota la serietà dell’intento. Lo Statuto formulato e pubblicato recita, al punto primo, che scopo della nuova Sezione è di promuovere le escursioni sulle montagne, specialmente quelle del territorio veronese, e di farne conoscere le particolarità così dal lato scientifico, come dal lato storico-artistico e industriale.

Merito di questa iniziativa si deve al prof. Agostino Goiran: un nizzardo giunto a Verona nel 1869 per insegnare fisica e storia naturale presso due licei della città. L’eclettico personaggio non si accontentò dei suoi studi, ma percependo (1863) la validità di quanto dodici anni prima Quintino Sella aveva proposto a Torino con la fondazione del Club Alpino, costituisce anche a Verona, città di pianura ma con vocazione montanara, una Sezione del Sodalizio Nazionale. Iniziava così il lungo cammino del neonato sodalizio, che parve subito robusto tanto da annoverare ben 119 soci. Il primo periodo fu caratterizzato da un’intensa attività scientifica e intellettuale, più che da una vera e propria attività alpinistica, evolvendosi solo più tardi verso una forma meno scientifica ma un po’ più ricreativa, pur rimanendo ristretta, salvo alcune eccezioni, a facili gite sui Lessini e sul Monte Baldo. Ecco che allora, con l’aumentare del numero di persone che partecipavano alle alpinate, ci si rese conto che era necessario nominare apposite guide debitamente istruite e patentate. Per lo stesso motivo si pensò di costruire un rifugio sul Monte Baldo: sarà la prima impegnativa opera della Sezione. L’inaugurazione avviene il 26 settembre 1897. Lo si dedica ai due primi esploratori del massiccio: Francesco Calzolari e Giovanni Pona. Negli anni seguenti, grande risonanza ebbe il 40° Congresso Nazionale del CAI svoltosi a Verona, sui Lessini e sul Baldo nel 1909.

La Grande Guerra portò lutti e distruzioni: molti furono i Soci che persero la vita nell’inutile strage. La devastazione del territorio e la distruzione di opere alpine completarono lo scempio. Non senza fatica la Sezione riprese le sue attività che evolsero anche verso l’escursionismo, la pratica dello sci, della speleologia e dell’alpinismo su roccia e ghiaccio.

La seconda Guerra Mondiale rallentò le iniziative che però ripresero subito dopo il conflitto: l’istituzione (1952) della Scuola di Alpinismo consentì a migliaia di neofiti, succedutisi fino ai giorni nostri, l’apprendimento della corretta, sicura e responsabile fruizione della montagna. Anche le tante vicende, positive e negative che hanno contrassegnato i nostri rifugi meriterebbero una lunga esposizione, come la meriterebbe l’avvento (1972) del Soccorso Alpino, portando sicurezza e aiuto non solo a chi va per monti. Le Sottosezioni Giovane Montagna, Famiglia Alpinistica, GASV, Gem(diventata sezione nel 2017), Geaz, hanno contribuito all’affermarsi del Sodalizio.

Centoquarantacinque anni di vita sono tanti e portano con sé il segno di una maturità raggiunta attraverso sacrifici, realizzazioni, distruzioni e ricostruzioni, vittorie e sconfitte. Eppure nonostante quest’alternanza di gioie e sofferenze, peraltro connaturate nel normale svolgersi della vita, il Sodalizio veronese non perse lo slancio vitale, il fervore d’iniziative e l’entusiasmo delle prime fasi costitutive. Fin da allora ha saputo tradurre in pensieri e opere l‘assunto dei padri fondatori: unire il gusto dell’andar per monti, con l’illuministica passione scientifica. Ai nostri giorni l’alpinismo in tutte le sue accezioni è divenuto sempre più un antidoto alle distorsioni dei moderni stili di vita. E il CAI ha saputo adeguarsi. Inoltre, la Sezione, è orgogliosa di poter mettere a disposizione della cittadinanza la sua esperienza e le sue attività. Com’è orgogliosa d’esser stata d’esempio a numerosi altri gruppi alpinistici nel frattempo sorti nel veronese. Excelsior, allora!

Ezio Etrari – C.A.I. GISM.