DAL PASSO COSTALUNGA AL RIFUGIO FRONZA TRAMITE IL SENTIERO DEL MASARE’
domenica 22 giugno
DOVE ANDIAMO, AMBIENTE E STORIA:
DOVE ANDIAMO, AMBIENTE E STORIA:
Il gruppo del Catinaccio ( Rosengarten in tedesco, Ciadenac o Vaiolon in ladino) è un gruppo montuoso delle Dolomiti, situato in Trentino-Alto Adige, tra la provincia autonoma di Trento e la provincia autonoma di Bolzano (tra la valle di Tires, la val d’Ega e la val di Fassa, nel Parco naturale dello Sciliar, altre valli interne al massiccio sono (da ovest a est) il Vael, la val di Vajolet, la val di Udai, la val di Dona e la val Duron). Domina, anche se distante una ventina di chilometri, l’orizzonte orientale di Bolzano, con la caratteristica del gruppo che è la colorazione rosata che assume al tramonto, fenomeno visivo chiamato enrosadira.
Il rifugio Fronza si trova a 2337 m in una posizione panoramica mozzafiato, fu costruito nel 1899/90 e nel 1920 dopo la Prima Guerra Mondiale, lo stato lo espropriò e lo cedette al Cai di Verona che lo custodirà fino al 2010 ( la proprietà è passata poi alla provincia autonoma di Bolzano).
Nel 1966 un incendio distrugge parte del rifugio che viene ricostruito nel 1969. Da dopo la seconda guerra mondiale la gestione del rifugio è affidata alle famiglie Vian – Trottner.
Ma chi è Aleardo Fronza?
Avvocato e alpinista veronese, segretario della sezione locale del C.A.I., nato a Verona nel 1881, allo scoppio della Grande Guerra Aleardo Fronza è chiamato alle armi col grado di tenente e nel febbraio del 1915 parte con il battaglione Val d’Adige, del 6° Alpini, verso il fronte trentino. Partecipa alla conquista dell’Altissimo e del monte Vignola insieme al generale Cantore. Fronza è impiegato, resistendo a numerosi attacchi nemici, tra l’Altissimo, Varagna, Dosso Casina e il solco di Loppio, dove conosce Cesare Battisti, volontario irredento e ufficiale degli Alpini. Aleardo Fronza viene promosso capitano e, con gli alpini della 258ª compagnia, fronteggia la Frühjahrsoffensive (Offensiva di primavera) austriaca del 1916 tra Passo Buole, i Coni Zugna e Valletta Cisterna.
Nel 1919 fu decorato, alla memoria, con la Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione: “Fronza Oleardo (sic), da Verona, capitano complemento 6 reggimento alpini. – Diede costantemente bell’esempio di calma, di fortezza d’animo e di amor patrio. Colpito a morte da una granata nemica, conscio della sua imminente fine, non pronunciò una parola di lamento, e serenamente spirò, inneggiando alla patria ed alla vittoria.
Di seguito il racconto degli ultimi attimi di vita del capitano Aleardo Fronza, nel ricordo dell’allora tenente ( poi promosso capitano) Giorgio Bini
“Mi alzo, esco sullo spiazzo. Il capitano in maniche di camicia sta lavandosi. Io lo guardo ed ammiro la sua bella figura di alpino slanciato, indomito scavalcatore di montagne. Improvviso uno shrapnell, venuto da chissà dove, scoppia con fragore, ad una trentina di metri da noi sopra il piccolo cimitero. E’ nulla. Ma il fondello fischiando viene verso di noi. Il mio capitano si abbatte per terra, pallido. (…)
Il mio capitano non si lamenta, mi guarda con occhi fissi quasi per chiedere qualcosa. Lo sostengo mentre Reina lo gira. Ecco la ferita: una lacerazione rossastra nel mezzo della schiena. – Sta calmo, non è nulla, – dico. Ti faccio portare al 029, vedrai che tra poco sarai guarito. Reina mi guarda, mi fa un segno. La spina dorale è lesa. Poi il ferito si accorge che qualcosa lo bagna. Ha un gesto sconsolato. Ti raccomando la nostra bella compagnia. E’ finita. E’ diventato più pallido di un giglio, vinto dal potere occulto della morte, e senza un rantolo, senza un sospiro si abbandona. Alpini della 258ª Compagnia, presentate le armi, così, solo così muoiono e sanno morire i vostri comandanti”.
Nel 1920 il CAI di Verona gli dedicherà il rifugio Kölner Hütte sorto nel 1900 sulle Coronelle, nel gruppo dolomitico del Catinaccio, del quale era divenuto proprietario. L’edificio alpino è infatti chiamato “Rifugio Fronza alle Coronelle” in suo ricordo. Il nome di Aleardo Fronza è scolpito tra le lapidi del Sacrario militare al cimitero monumentale di Verona.
PROGRAMMA DELL’ESCURSIONE:
Partiremo dal Passo Costalunga prendendo il sentiero 548, che in meno di due ore ci porterà al rifugio Roda de Vael : è in questo tratto che consumeremo la maggior parte del dislivello della giornata. Prenderemo poi il sentiero 549, sentiero Masarè, passando in fianco alla statua dell’Aquila di bronzo, dedicata al politico e pionere del turismo sudtirolese Theodor Christomannos. Il sentiero continua alternando punti più larghi a punti più stretti (è presente anche un tratto con cordino) passando sotto le pareti della Roda del Diavolo e della Roda di Vael. In altre quasi due ore arriveremo al Rifugio Fronza dove sosteremo per la pausa pranzo.
La discesa è prevista tramite il sentiero 1 verso il Passo Nigra.
** se le condizioni meteo lo permetteranno, e il passo sarà sgombro da neve, sarà possibile salire al Passo delle Coronelle tramite sentiero EE attrezzato (la salita è facoltativa e riservata solo ad escursionisti esperti)**
In caso di meteo avverso i direttori di escursione potranno variare il percorso
ITINERARIO
FOTO PERCORSO
DIRETTORI DI ESCURSIONE:
- ALESSANDRA SPERANDIO 3489897033
- GINO SORBINI 3479624199