SALITA AL RIFUGIO CALCIATI AL TRIBULAUN LUNGO LA
FERRATA LAMPSKOPF
sabato 12 luglio
DOVE ANDIAMO, AMBIENTE E STORIA:
La Val di Fleres è lunga all’incirca 16 chilometri, come l’omonimo rio Fleres, che dopo appunto 16 chilometri sfocia nel fiume Isarco. Ci troviamo nelle propagini più merdionali della Alpi dello Stubai. La valle con le sue frazioni e i suoi casali sparsi appartiene (dal 1928) al comune di Brennero e si trova a un’altezza media di 1.245 m s.l.m. In fondo alla valle si trova il borgo di St Anton con la sua chiesa dedicata a Sant’Antonio Abate risalente al 1416. Si dice che proprio girando per questa valle l’aristocratico francese Deodat de Dolomieu, scoprí nel XVIII secolo, una nuova roccia calcarea, che non reagiva ai test salini e che fu chiamata roccia dolomitica.
PROGRAMMA DELL’ESCURSIONE:
La Via Ferrata Lampskopf, si sviluppa alle pendici dell’omonimo monte. La via è considerata facile, tuttavia piuttosto lunga.
Il punto di partenza dell’itinerario è St Anton, nel parcheggio che si trova in fondo al borgo sulla destra orografica del torrente Fleres, raggiungibile lungo una stretta stradina.
Lasciato il parcheggio oltrepassiamo il torrente tenendo la destra con le prime indicazioni per la Via Ferrata al Tribulaun. Proseguiamo sull’ampio sentiero che alterna tratti di bosco e prati. La zona è molto bella e piacevole in questo tratto dell’escursione. Raggiungiamo quindi un bivio dopo circa 1 Km dalla macchina
dove terremo la destra seguendo le indizioni per la Via Ferrata. Il sentiero entra ora nel bosco con chiari segni rossi con la pendenza che inizia ad aumentare pur senza nessuna difficoltà. In circa un’ora di cammino raggiungiamo l’inizio delle attrezzature metalliche.
La prima sezione della via è un susseguirsi di brevi e piuttosto facili balzi rocciosi intervallati da tratti di collegamento a volte attrezzati a volte no in un bell’ambiente alpino. Questa prima sezione è piacevole e arrampicabile senza dover forzare l’utilizzo del cavo. Questi primi 20 minuti di itinerario sono piuttosto simili e ci conducono dopo una leggera discesa a una lunga sezione di traverso attrezzato. Questo traverso è facile e in molti tratti assomiglia a una cengia erbosa senza difficoltà sostanziali tranne in caso di fondo umido.
Proseguiamo per una quindicina di minuti su questa cengia/traverso erboso con un paio di passaggi dove serve attenzione (uno in discesa) con bellissimo panorama sulla Valle di Fleres sottostante.
Proseguiamo sotto le nerastre pareti rocciose in questa lunga cengia fino a quando il cavo finalmente inizia a salire in verso l’alto. Saliamo per pochi metri prima di traversare a destra, poi nuovamente in verticale e, dopo una breve rampa, riprendiamo sulla cengia, che nel frattempo è diventata rocciosa. Proseguiamo tra
modesti saliscendi fino a raggiungere una scala metallica di una quindicina di metri che non presenta difficoltà. Terminata la scala aggiriamo uno spigolo e saliamo su una placca appoggiata. Saliamo alcune facili roccette fino al termine delle attrezzature.
Usciamo dal bosco e ci incamminiamo per i prati con il Tribulaun davanti ai nostri occhi. Proseguiamo per alcuni minuti fino a raggiungere l’ultima sezione della via ferrata. Questa sezione è caratterizzata da un facile traverso, poi una placca che ci conduce a uno spigolo che aggiriamo per poi risalire alcune roccette.
Raggiungiamo un punto dal quale scenderemo verso una sella dove incrociamo il sentiero 7 da S. Antonio e il 32/A dalla Via Alta di Fleres. Si prosegue a sinistra sul ghiaione che porta all’incrocio con il sentiero n° 8 (che sale da sinistra e sarà il nostro rientro) e quindi in salta al Rifugio Calciati (2368 m – 2h 30′ dall’inizio
della ferrata – ca 3h 30′ totali).
Il ritorno si svolgerà lungo il sentiero CAI numero 8 che, circa in 2 ore, ci riporta al parcheggio.
ITINERARIO
FOTO PERCORSO
DIRETTORI DI ESCURSIONE:
- ROMANO FONTANA cell 3930016931
- TIZIANO RUGGERI